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Fumo, esperti: “Puntare su riduzione del danno, non su proibizioni”

(Adnkronos) – L’approccio globale di contrasto alla diffusione del fumo "si basa su una strategia poco efficace. Si è infatti puntato di più sulle proibizioni piuttosto che sul pragmatismo, che porta realmente a una riduzione del danno da fumo". Così Clive Bates, direttore di Counterfactual Consulting Ltd, intervenendo a un webinar promosso a Washington da Taxpayers protection alliance (Tpa) – Alleanza per la protezione dei contribuenti. L'incontro, dedicato alla valutazione dell’efficacia delle strategie per il contrasto alla diffusione del fumo messe in campo dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) negli ultimi vent’anni attraverso la Framework convention on tobacco control (Fctc), si è tenuto in vista della Cop 11, prevista in autunno in Svizzera, e ha voluto verificare, in particolare, se il Fctc sia stato in grado di mantenere il proprio proposito di contrastare la diffusione del fumo. A sostegno della sua tesi Bates osserva che in India, "la messa al bando delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato prima ancora che si sapesse che effetti potessero avere, ha portato le persone a ricorrere a prodotti non sicuri e non controllati". L'esperto inoltre, sottolinea che c'è stata anche "l’esclusione di stakeholder legittimi, come consumatori ed altri attori, dalle riunioni sul controllo del tabacco". Aggiunge il fondatore e presidente del gruppo no-profit Tpa, con sede a Washington D.C., David Williams: "Le riunioni indette dal team di controllo del tabacco dell’Oms non ammettono la partecipazione della stampa e di altri attori, quando invece tutti dovrebbero poter avere la loro voce, essendo l’Oms un’organizzazione finanziata con soldi pubblici. Abbiamo seguito l’attività dell’Organizzazione mondiale della sanità in differenti aree – segnala Williams – per vedere se le politiche in essere siano effettivamente utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati in termini di miglioramento della salute delle persone. Siamo preoccupati dal fatto che, a fronte di un investimento di finanze pubbliche importante, non ci sia un concreto risultato, in particolare nell’area del fumo".  Tra gli speaker del webinar anche l’economista Roger Bate, che sostiene la necessità di una riforma dell’Ente. "L’Organizzazione mondiale della sanità – ricorda – esiste da circa 80 anni". In questo tempo "si è impegnata con successo nel contrastare malattie come il colera, la poliomielite, il vaiolo ecc, ma ora ha bisogno di riformarsi. Non penso che l’Oms non sia a conoscenza del fatto che – conclude – la strategia più efficace sia la riduzione del danno da fumo, così da portare poi le persone a smettere di fumare". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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