Disuguaglianze Territoriali e Occupazione Femminile: Uno Sguardo al 2025

Il bollettino CNEL-ISTAT del 2025 fornisce un'analisi dettagliata delle attuali dinamiche occupazionali in Italia, evidenziando le tendenze chiave e le opportunità nel mercato del lavoro.

Il recente bollettino pubblicato dal CNEL in collaborazione con l’ISTAT offre un’analisi dettagliata del mercato del lavoro per il terzo trimestre. Questo report si concentra in particolare sull’occupazione femminile, esaminando le sue caratteristiche in relazione a vari fattori territoriali, settoriali e contrattuali.

Durante questo trimestre, si è osservato un rallentamento rispetto ai trend positivi delle fasi precedenti. In particolare, il tasso di occupazione ha subito una flessione nelle regioni del Centro e del Nord, mentre il Mezzogiorno ha mostrato un incremento inatteso, specialmente per le donne.

Andamento generale dell’occupazione

Il report evidenzia come il tasso di occupazione complessivo nel Centro sia diminuito di 0,7 punti percentuali e nel Nord di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, il Mezzogiorno ha registrato un aumento dell’occupazione di 0,5 punti percentuali, con un incremento più significativo per le donne, che ha raggiunto 1 punto percentuale.

Disparità di genere nel mercato del lavoro

Un’analisi dell’andamento del tasso di occupazione dal 2005 al mostra che la distanza di genere è diminuita, passando da 24,6 a 17,8 punti percentuali. Nonostante questo miglioramento, il divario resta considerevole e richiede attenzione. La crescita dell’occupazione femminile è particolarmente evidente tra le donne di età compresa tra 50 e 64 anni, il cui tasso di occupazione è aumentato notevolmente negli ultimi due decenni, grazie anche alle riforme previdenziali.

Al contrario, tra le giovani dai 15 ai 24 anni, si osserva un calo dell’occupazione, correlato all’aumento dei livelli di istruzione e alla durata dei percorsi formativi. Questo fenomeno evidenzia la necessità di strategie per facilitare l’inserimento lavorativo di questa fascia di età.

Disuguaglianze territoriali e settoriali

Le disparità territoriali nel tasso di occupazione femminile rimangono marcate, con il Mezzogiorno che presenta un valore inferiore di oltre 24 punti percentuali rispetto al Nord. Questa situazione richiede politiche mirate per affrontare le differenze regionali e promuovere un’occupazione più equa.

Settore di impiego delle donne

Un altro aspetto significativo riguarda il settore di occupazione delle donne. Oltre l’84% delle lavoratrici è impiegata nel settore dei servizi, seguono l’industria con circa 1,4 milioni di donne e l’agricoltura, che rimane il comparto meno rappresentato. Nel terzo trimestre, i contratti a tempo indeterminato per le donne hanno registrato una lieve crescita, con un incremento di 26 mila occupate, in particolare nei settori del commercio e della ristorazione.

In contrasto, i contratti a tempo determinato sono diminuiti in tutti i settori, con una perdita di 121 mila lavoratrici. Questo scenario mette in luce le sfide e le opportunità per le donne nel mercato del lavoro, nonché l’importanza di politiche attive per sostenere una crescita sostenibile.

Il presidente del CNEL, Renato Brunetta, ha sottolineato l’importanza di affrontare le criticità strutturali che emergono in periodi di rallentamento economico. Ha evidenziato come il mercato del lavoro femminile rappresenti un potenziale inespresso che necessita di essere valorizzato attraverso politiche integrate che promuovano la qualità del lavoro e l’equità.

Scritto da Elena Marchetti

Ballando, Delogu: “Nikita è la versione bionda di De Martino”. Poi l’ipotesi Sanremo