(Adnkronos) – I contratti firmati con le Rsa per il ricovero dei propri familiari possono essere nulli. E questo significa, in molti casi, avere diritto al rimborso delle somme versate, anche per periodi pluriennali. Così in una nota Consulcesi & Partners, ricordando che "una recente sentenza della Corte d'Appello di Milano (n. 2709/2025) ha disposto un risarcimento di oltre 108mila euro, confermando un principio ormai consolidato: anche quando un contratto è firmato da familiari o da amministratori di sostegno, se l'impegno economico è in contrasto con la legge può essere dichiarato nullo. La legge tutela così i cittadini da obblighi privi di una base giuridica valida, garantendo correttezza e trasparenza nei rapporti economici, e la Rsa sarà condannata a restituire quanto incassato". Un orientamento – prosegue Consulcesi – che trova conferma anche in numerose decisioni della Cassazione, a tutela dei cittadini e contro richieste economiche spesso illegittime da parte delle strutture sanitarie. Sempre più giudici riconoscono che, nei casi di pazienti affetti da Alzheimer o da gravi patologie neurodegenerative, le prestazioni sanitarie fornite nelle Rsa (cure mediche, fisioterapia, assistenza infermieristica) non possono essere separate da quelle socioassistenziali. Di conseguenza, l'intero costo della degenza deve gravare sul Servizio sanitario nazionale, e non sulle famiglie. "Si tratta di un principio fondamentale – afferma Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners – perché molte famiglie non sanno che possono chiedere il rimborso anche per somme versate da anni, se sussistono determinate condizioni sanitarie e amministrative". Per aiutare le famiglie a orientarsi tra norme, documenti e procedure – si legge in una nota – Consulcesi & Partners è in prima linea con il servizio Soluzione Rsa, che ha realizzato una guida operativa gratuita: 'Rimborsi rette Rsa: tutto quello che c'è da sapere. La guida pratica'. Soluzione Rsa spiega in modo chiaro e accessibile: quando una retta Rsa può essere rimborsata; chi può presentare la richiesta (familiari, amministratori di sostegno, eredi); quali documenti conservare per l'analisi preliminare (cartella clinica, contratto Rsa, ricevute di pagamento); come avviare la procedura senza anticipare spese legali. "Il nostro obiettivo è rendere tutto più comprensibile e accessibile – aggiunge Borin – Troppo spesso le famiglie rinunciano a far valere un diritto semplicemente perché non sanno da dove cominciare". Attraverso Soluzione Rsa, Consulcesi & Partners offre una valutazione legale preliminare, che consente di capire rapidamente se sussistono i presupposti per chiedere il rimborso delle rette versate. Un supporto concreto per migliaia di famiglie che ogni anno affrontano costi elevati per l'assistenza dei propri cari affetti da Alzheimer e patologie neurodegenerative. Tutte le informazioni e la guida completa su www.soluzione-rsa.it.
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Dai contratti nulli ai documenti, da Consulcesi guida su Alzheimer e rette Rsa


