Il mercato del lavoro in Italia ha mostrato segni di vitalità a settembre, con un incremento annuale di 357.000 posti nel settore privato. Questo risultato è il frutto della differenza tra assunzioni e cessazioni avvenute negli ultimi dodici mesi e rappresenta una variazione positiva significativa.
La predominanza dei contratti a tempo indeterminato è evidente, poiché coprono l’89% di questo aumento, equivalenti a 319.000 nuovi rapporti di lavoro. Anche le altre forme contrattuali hanno contribuito positivamente, con un saldo di +38.000 rapporti, determinato dall’aumento dei contratti intermittenti e stagionali, mentre i contratti di apprendistato hanno subìto una contrazione.
Dettagli sulle assunzioni e cessazioni
Nel periodo compreso tra gennaio e settembre, i datori di lavoro privati hanno attivato 6.162.000 assunzioni, con una leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,8%). Questo calo ha interessato diversi tipi di contratto, tra cui apprendistato, contratti a tempo indeterminato e somministrazione.
Tipologie di contratti e loro andamento
Le assunzioni in apprendistato sono diminuite del 7,3%, mentre i contratti a tempo indeterminato hanno registrato una flessione del 4,8%. Al contrario, si è registrato un incremento nel lavoro intermittente (+4,6%) e in quello stagionale (+1%), evidenziando una crescente flessibilità nelle richieste delle aziende.
Le trasformazioni dai contratti a tempo determinato a tempo indeterminato sono aumentate, raggiungendo le 576.000 unità, con un incremento del 2,7% rispetto all’anno precedente. Anche le conferme di apprendistato sono aumentate, passando da 82.000 a 86.000, un segnale positivo per la stabilizzazione del personale.
Analisi delle cessazioni e incentivi
In parallelo, le cessazioni hanno subito una diminuzione, attestandosi a 5.541.000 nei primi nove mesi, con un calo generale del 1,9%. Le principali forme contrattuali hanno mostrato un abbassamento, eccezion fatta per il lavoro intermittente, che ha visto un aumento del 6,1%.
Incentivi e work incentives
Importante è anche l’aumento degli incentivi per l’assunzione, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato sostenuto principalmente da esoneri contributivi per i giovani (+42%) e per le donne (+4%), grazie alla proroga delle misure previste dal decreto-legge n. 60/2025.
Inoltre, il settore del lavoro in somministrazione ha visto una diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato di 30%, mentre quelle a termine sono calate del 3%. Tuttavia, il saldo annuale rimane positivo (+3.000), grazie alla crescita dei contratti a tempo indeterminato.
Il lavoro occasionale e le prospettive future
Un’altra area da considerare è quella del lavoro occasionale, che ha mostrato una leggera crescita. I lavoratori con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) sono aumentati a 20.000, con una remunerazione media mensile di 232 euro. Allo stesso modo, il numero di lavoratori pagati con il Libretto Famiglia è rimasto stabile intorno a 12.000, con un’importo medio di 181 euro.
Il mercato del lavoro italiano sta attraversando una fase di stabilizzazione, supportato da misure di incentivazione e da un evidente riassorbimento delle cessazioni. La crescita dei contratti stabili rappresenta un elemento cruciale per il futuro occupazionale del paese.