Il mercato del lavoro in Trentino sta vivendo un periodo di crescita significativa, come dimostrato dal 40° rapporto sull’occupazione redatto dall’Agenzia del Lavoro provinciale. Nel primo semestre del 2025, la provincia ha registrato risultati sorprendenti, con un aumento costante dell’occupazione e una diminuzione della disoccupazione a livelli storicamente bassi.
Questa ripresa si è avuta principalmente dopo la fase post-pandemia, quando le aziende trentine hanno iniziato a riassumere personale con una velocità superiore rispetto ai periodi precedenti alla crisi sanitaria. La situazione attuale vede oltre l’80% dei lavoratori con contratti stabili, segno di un mercato del lavoro più solido e resiliente.
Un quadro occupazionale in evoluzione
Nel primo semestre del 2025, il numero degli occupati è aumentato di 6.200 unità, portando il totale a circa 252.500 lavoratori. Questo rappresenta un incremento del 2,5% rispetto al periodo precedente. La crescita è stata trainata in gran parte dalle donne, che hanno visto un aumento dell’occupazione in vari settori, nonostante la riduzione degli autonomi.
Settori in crescita e sfide future
Il settore dei servizi ha mostrato la performance migliore, con una crescita di circa 3,3% negli occupati. In particolare, le attività legate ai servizi hanno registrato un aumento del 4,6%, mentre il turismo ha visto un incremento modesto. D’altra parte, il settore industriale ha mostrato segni di stagnazione, con un calo dello 0,8% a causa delle difficoltà legate alle tensioni internazionali e ai costi energetici.
Il calo della disoccupazione
Un altro dato significativo è il crollo della disoccupazione, che si attesta a 5.200 soggetti, con una diminuzione del 35,9%. Questa flessione è particolarmente evidente tra gli uomini, che hanno visto una riduzione del 53,8% nella ricerca di lavoro. Tuttavia, le donne continuano a costituire quasi due terzi dei disoccupati, evidenziando un divario persistente nel mercato del lavoro.
Il futuro del lavoro in Trentino
Nonostante il quadro occupazionale sia positivo, esperti e analisti avvertono che ci sono sfide significative all’orizzonte. La difficoltà delle imprese nel trovare personale qualificato e il cambiamento della domanda globale rappresentano fattori di rischio per la stabilità del mercato del lavoro. L’assessore al lavoro della Provincia, Achille Spinelli, ha sottolineato l’importanza di un piano industriale efficace per affrontare queste incertezze e consolidare i progressi ottenuti.
La qualità del lavoro e le disuguaglianze
Un aspetto critico emerso è la qualità del lavoro offerto in Trentino. Sebbene l’occupazione stia crescendo, anche il lavoro a termine è aumentato, con il 19% di occupati che hanno contratti temporanei, un dato superiore rispetto ad altre regioni italiane. Questa precarietà colpisce in particolare i giovani e le donne, con il 34,3% dei contratti nella fascia d’età tra i 15 e i 34 anni che sono a tempo determinato.
Inoltre, l’analisi mette in luce la necessità di migliorare i contratti di lavoro e le condizioni occupazionali. Attualmente, circa 2.200 lavoratori non hanno contratti firmati dai sindacati, il che implica che molte aziende applicano accordi al ribasso, riducendo retribuzioni e diritti. Questa situazione rappresenta una sfida per la giunta provinciale, che deve garantire che i fondi pubblici non sostengano aziende che non rispettano i diritti dei lavoratori.