(Adnkronos) – Il recente inasprimento dei controlli cinesi sull'export di terre rare non è solo una mossa regolamentare, ma una chiara dimostrazione di potenza geoeconomica. Pechino, dominatrice indiscussa nel settore del raffinamento di questi minerali strategici, ha reagito alle pressioni commerciali di Washington con una strategia di reciprocità inattesa, prendendo spunto proprio dai metodi di extraterritorialità impiegati dagli Stati Uniti. La mossa è stata interpretata dagli osservatori come una risposta diretta alle restrizioni che Washington ha storicamente imposto ai colossi cinesi, come il produttore di apparecchiature per le comunicazioni Huawei. Gli Stati Uniti, abituati a imporre la propria giurisdizione oltre i propri confini, hanno probabilmente sottovalutato la possibilità di ritrovarsi vittime della stessa arma. La Cina ha chiarito che l'obiettivo primario dei controlli è la salvaguardia della sicurezza nazionale, prevenendo l'uso illegale delle terre rare in armi di distruzione di massa. La portavoce del Ministero del Commercio (MOFCOM), He Yongqian, ha comunque assicurato che le procedure saranno ottimizzate e che: "Tutte le richieste per esportazioni conformi destinate all'uso civile saranno approvate." Tuttavia, il reale timore per i mercati globali risiede nella potenziale rigida applicazione della misura. Le terre rare, che includono elementi strategici come Disprosio e Neodimio (essenziali per magneti di veicoli elettrici, chip e difesa), sono difficilmente sostituibili, e la dipendenza dal raffinamento cinese è quasi totale. Se i flussi si riducessero drasticamente, l’industria occidentale si ritroverebbe in gravi difficoltà.
La Cina ha giustificato le misure come una pratica legittima volta a prevenire l'uso illegale delle terre rare, in particolare l'utilizzo in armi di distruzione di massa, salvaguardando così la sicurezza nazionale cinese e quella globale.
Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici indispensabili per la tecnologia moderna. La Cina ha rafforzato i controlli in particolare su diversi elementi, principalmente terre rare medie e pesanti, tra cui Samario, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio, Erbio, Tulio, Itterbio, Lutezio, Scandio e Ittrio. Questi elementi sono cruciali per la produzione di:
Magneti permanenti ad alta potenza (necessari per veicoli elettrici, turbine eoliche e dispositivi di difesa)
Componenti elettronici e display ad alta efficienza
Materiali ad alte prestazioni per il settore aerospaziale e la diagnostica medica
Il MOFCOM ha confermato di aver notificato i Paesi e le regioni pertinenti prima dell'annuncio e di essere in comunicazione per facilitare l'attuazione delle norme. Sul fronte delle relazioni economiche con gli Stati Uniti, la Cina ha espresso forte insoddisfazione e ferma opposizione alle recenti azioni restrittive adottate da Washington. La critica si concentra sull'espansione della cosiddetta "entity-list" (restrizioni sull'export) e sull'imposizione di tariffe portuali aggiuntive sulle navi cinesi a seguito di un'indagine Section 301. La portavoce He Yongqian ha etichettato tali azioni come: "Esempi da manuale di pratiche unilateraliste e protezionistiche." Secondo il MOFCOM, le indagini Section 301 e le misure restrittive che prendono di mira il settore della cantieristica navale cinese, tra gli altri, non solo danneggeranno gli interessi dell'industria cinese, ma provocheranno un aumento dell'inflazione interna negli Stati Uniti, minando la competitività dei porti americani e danneggiando l'occupazione. Il Ministero ha sottolineato che le contromisure adottate dalla Cina sono da considerarsi azioni difensive intraprese per necessità, volte a salvaguardare la parità di condizioni nei mercati globali. Il MOFCOM ha infine rilevato che, dopo i colloqui economici e commerciali di Madrid, gli Stati Uniti hanno introdotto circa venti misure restrittive in poco più di venti giorni, compromettendo gravemente l'atmosfera negoziale. La Cina ha ribadito la speranza che la parte statunitense "apprezzi i risultati dei colloqui economici e commerciali e corregga immediatamente le sue pratiche sbagliate", dichiarandosi disposta ad affrontare le preoccupazioni reciproche attraverso un dialogo alla pari, basato sul mutuo rispetto. La crisi evidenzia il ritardo degli occidentali nel raggiungimento del derisking, ovvero la riduzione della dipendenza da fornitori esteri di materie prime critiche.
—[email protected] (Web Info)

Ristorazione, Stoppani (Fipe-Confcommercio): “Quella fuori casa ha bisogno di manodopera”
