(Adnkronos) – L'episodio di Dispatches andato in onda il 21 ottobre 2025 su Channel 4, intitolato Will AI Take My Job?, ha superato il consueto dibattito sull'automazione con un'azione di disturbo mirata. Il documentario, che ha attirato 564.000 spettatori, ha rivelato solo nelle battute finali che la sua conduttrice, la giornalista Aisha Gaban, era interamente generata dall'Intelligenza Artificiale (IA), in quello che è stato definito come un tentativo intenzionalme a dipinto un quadro disarmante: si stima che ben 8 milioni di posti di lavoro solo nel Regno Unito siano a rischio di esternalizzazione tramite IA. Lavoratori di call center, traduttori e graphic designer sono tra le categorie più esposte a una tecnologia che, pur crescendo in sofisticazione a ritmi serrati, solleva gravi interrogativi sul suo impatto ambientale.
L'esperimento di Channel 4 riecheggia una provocazione mediatica lanciata decenni fa: il debutto di Max Headroom nel 1985. Anche lui un volto lanciato da Channel 4, Max Headroom era stato pubblicizzato come il "primo presentatore TV generato al computer", un'icona cyberpunk che in realtà era frutto di un attore (Matt Frewer) con protesi e trucco, ma che incarnava già l'ansia del dominio tecnologico. Oggi, con Aisha Gaban, la finzione è divenuta realtà digitale. Nonostante le limitazioni tecniche di Gaban, l'impossibilità di ricrearla seduta per le interviste e le parole interamente scriptate, la sua presenza ha rappresentato un monito inequivocabile per l'industria televisiva. Secondo un noto conduttore di notizie britannico, sebbene sia difficile replicare l'abilità di «pensare, analizzare e reagire» con «esperienza, conoscenza ed empatia umana» che caratterizzano il giornalismo dal vivo, la dimostrazione ha lasciato intendere un futuro di forte pressione sui professionisti umani.
Il cuore del programma è stato un confronto diretto tra quattro professionisti (un medico, un avvocato, un musicista e un fotografo) e le loro controparti algoritmiche. I risultati hanno confermato il timore che l'avidità sia il motore dell'automazione: mentre gli esseri umani si sono dimostrati "migliori", l'IA è risultata "più veloce e più economica". Sebbene alcune applicazioni, come un sistema diagnostico in grado di supportare i medici dimezzando i tempi, siano state riconosciute come potenziale aiuto, l'automazione della creatività è stata vista con orrore. L'idea di un fotografo AI solleva il timore di un futuro in cui l'umanità è «condannata a lavorare interamente al servizio di macchine che vomitano arte scadente per sempre». A questo si aggiunge la questione del costo ecologico. Data la "catastrofica effetto sull'ambiente" della tecnologia IA e l'impegno di lunga data di Channel 4 per raggiungere lo zero netto, è stata sollevata la mancanza di un rendiconto esplicito: "Sarebbe stato bello se Dispatches avesse chiesto a Gaban di concludere lo show specificando esattamente quanta acqua è stata utilizzata per gestire il datacenter che l'ha creata». L'episodio si configura così come un'inquietante avvertenza sui molteplici livelli dell'impatto dell'IA, sia sull'occupazione che sul pianeta.
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Chi ha paura di Aisha Gaban?


