(Adnkronos) – "L’ordinanza della Corte di Appello di Roma alla Corte Costituzionale non è giuridicamente fondata; non è vero che la Corte sia assoggettata alla scelta della politica nel valutare la richiesta di arresto e consegna della Corte penale internazionale e non è vero che vi sia discrezionalità del ministro di Giustizia sulla richiesta di consegna e arresto della Cpi". Così all’Adnkronos l’avvocato Francesco Romeo, legale di Lam Magok Biel Ruei vittima e testimone delle torture del generale libico Almasri, commentando l’ordinanza di remissione dei giudici della Corte d’Appello di Roma alla Corte Costituzionale in relazione al caso Almasri. “Dal testo dell’ordinanza emerge che per tutte le altre richieste della Cpi il ministro di Giustizia ha sempre trasmesso tempestivamente le richieste della Corte come previsto dallo Statuto, senza mai accampare spazi di discrezionalità che non esistono su queste richieste di cooperazione – sottolinea il legale – L’art. 3 della legge 237/12 di recepimento dello Statuto istitutivo della Cpi stabilisce che in assenza di disposizioni si applicano le norme del codice di procedura penale sull’estradizione, in questo caso l’art. 716: norma che consentiva alla Corte di Appello di Roma di convalidare l’arresto e disporre la custodia in carcere di Almasri nonostante il silenzio volontario del Ministro Nordio”. “È significativo dell’inconsistenza giuridica della tesi sostenuta che per giustificare a posteriori l’errore giuridico in cui è incorsa con il provvedimento di scarcerazione di Almasri dello scorso gennaio, la Corte di Appello invochi alla stregua di ‘diritto vivente’ (Il diritto vivente consolidato è del tutto contrario a quanto votato dal Parlamento) la votazione dello scorso ottobre della Camera che ha negato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Nordio Piantedosi e Mantovano – aggiunge Romeo – Una votazione le cui motivazioni sono state sconfessate pochi giorni orsono dallo stesso entourage del Governo che ha fatto sapere, con notizia non smentita, che su Almasri si era scelta la linea che ha condotto alla sua liberazione in quanto l’esecutivo era a conoscenza che il torturatore sarebbe stato arrestato dalle autorità libiche: nessun problema di sicurezza nazionale, dunque. Insieme al Collega Antonello Ciervo a sostegno di queste ragioni giuridiche a tutela del nostro assistito Biel Rouei Lam Magok vittima di Almasri chiederemo di intervenire in giudizio innanzi la Corte Costituzionale per sostenere la rispondenza ai principi costituzionali del combinato legislativo costituito dalla legge di recepimento dello Statuto Cpi e dal codice di procedura penale” conclude l’avvocato Romeo.
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Caso Almasri, legale vittima: “Ordinanza Corte Appello a Consulta non giuridicamente fondata”


