Negli ultimi giorni, il tema delle pensioni anticipate ha generato un fermento notevole all’interno del governo italiano. Le recenti polemiche hanno spinto i rappresentanti dell’esecutivo a rivedere alcune misure incluse nella Legge di Bilancio 2026. Dopo un lungo dibattito e incertezze, il governo ha deciso di annullare il taglio previsto per il riscatto della laurea, mantenendo però l’allungamento delle finestre mobili per l’accesso alla pensione.
Questa manovra ha suscitato un acceso confronto politico, con diverse fazioni all’interno e all’esterno della maggioranza che si sono espresse in merito. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha confermato che non ci saranno modifiche retroattive sul riscatto della laurea, ma ha chiarito che il governo continuerà a lavorare sulle finestre di uscita per le pensioni.
Le novità sulle finestre mobili
Una delle principali modifiche riguarda le finestre mobili, che si allungheranno progressivamente. Attualmente, per accedere alla pensione anticipata, uomini e donne devono aver accumulato rispettivamente 42 anni e 10 mesi e 41 anni e 10 mesi di contributi. Con l’introduzione della nuova normativa, l’attesa per la decorrenza dell’assegno pensionistico verrà incrementata: i requisiti maturati fino al 31 dicembre 2031 manterranno una finestra di 3 mesi, ma dal 2032 questa si allungherà a 4 mesi, fino a raggiungere i 6 mesi nel 2035.
Impatto per i giovani e i lavoratori
Questa situazione rappresenta un cambiamento significativo, soprattutto per i giovani che pianificano il loro futuro lavorativo. La riforma del riscatto della laurea, che permette di recuperare anni di studio per anticipare l’uscita dal lavoro, è stata rivista. Già a partire dal 2031, i mesi riscattati subiranno una decurtazione: i tre anni di laurea breve, ad esempio, saranno riconosciuti solo parzialmente ai fini del calcolo dell’anzianità contributiva, con un abbattimento di sei mesi che aumenterà negli anni successivi.
Le reazioni politiche e le opposizioni
Mentre il governo si attiva per modificare la normativa, le opposizioni non tardano a farsi sentire. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno accusato l’esecutivo di aver tradito i propri elettori, definendo la situazione un vero e proprio furto ai danni di giovani e anziani. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha espresso forte disapprovazione per le scelte compiute, mentre Stefano Patuanelli dei 5 Stelle ha sottolineato l’incongruenza di attribuire la responsabilità ai burocrati del Ministero dell’Economia.
In seno alla maggioranza, anche forze come la Lega e Forza Italia hanno manifestato incertezze e preoccupazioni riguardo le misure adottate. Raffaele Nevi di Forza Italia ha chiarito che si discuterà ulteriormente in sede di governo, mentre Claudio Borghi, senatore della Lega, ha ridimensionato le responsabilità attribuendo la situazione a errori tecnici.
Il panorama politico rimane quindi complesso e in continua evoluzione, con la Legge di Bilancio che si prepara a entrare in aula per la discussione generale. Il voto finale è previsto per il 30 dicembre, ma le tensioni interne potrebbero influenzare il processo decisionale.