(Adnkronos) –
L'epiglottite è "un'infezione veramente molto difficile che può essere anche molto rapida e potenzialmente pericolosa". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, dopo che ieri l'Atalanta in una nota ufficiale ha comunicato il ricovero dell'allenatore Ivan Jurić nel presidio ospedaliero Bolognini di Seriate, reparto Otorinolaringoiatria, a seguito di "una importante infiammazione delle vie aeree superiori, complicata con un'infezione batterica dell'epiglottide trattata con terapia antibiotica endovenosa". Il quadro clinico del neo allenatore della squadra bergamasca è comunque "in netto miglioramento ed è prevista una dimissione protetta" a breve. Ma che tipo di infezione è quella che ha colpito il tecnico? "E' un'infezione della gola che può essere sostenuta da virus – descrive Bassetti – ma può poi andare incontro a una sovrapposizione batterica, quindi la gestione in questo caso richiede naturalmente una terapia antibiotica. Si tratta di forme che possono essere veramente molto gravi. Va infatti considerato che questa infezione colpisce l'epiglottide e tutti quelli che sono i tessuti circostanti, ed è da lì che passa l'aria per respirare. Se si infiamma, l'epiglottide è un punto che si gonfia, e questo crea una grossa problematica sia dal punto di vista respiratorio che alimentare. Può causare un'ostruzione respiratoria e rischiare di portare anche alla morte". I sintomi? "Febbre, mal di gola, difficoltà di deglutizione", elenca l'infettivologo. I patogeni responsabili di queste forme sono, oltre ai virus, "anche batteri come l'Haemophilus influenzae, ma anche altri come il pneumococco o lo stafilococco. Con la terapia antibiotica si dovrebbe arrivare a un miglioramento rapido. I sanitari dell'ospedale bergamasco" che hanno in cura Juric "dimostrano anche in questa circostanza di essere molto bravi. Quindi, tanti auguri a Juric per una pronta guarigione". Cosa succederà dopo per il tecnico dell'Atalanta? Lo scenario in questi casi non si prospetta negativo: "Quando l'antibiotico ha fatto il suo corso e si guarisce – conclude Bassetti – si ha un ritorno perfettamente uguale" alle condizioni di sempre, "se non c'è bisogno di un intervento chirurgico. Ma in genere la somministrazione di antibiotici, magari anche di cortisonici, di antinfiammatori, è in grado di riportare tutto a posto e quindi il paziente non dovrebbe avere grossi problemi successivi e futuri". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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