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Burioni e il flop degli studenti al test di Medicina: “Livello di ignoranza spaventoso”

(Adnkronos) – Sull'esito del test per il semestre filtro di Medicina, che ha visto la bocciatura di un gran numero di studenti, "un genitore normale, se il figlio che ha mantenuto e fatto studiare arriva alla maturità e pretende di entrare a medicina senza sapere la formula chimica del sale da cucina, dovrebbe arrabbiarsi con il figlio che non ha studiato (o magari ha studiato, ma non abbastanza per le sue capacità intellettuali). Qui invece se la prendono con il ministro, con la scuola, con il governo, con il destino cinico e baro e infine con me che ho avuto il torto di fare notare al mondo che molte domande di questi 'difficilissimi' test sono di una facilità imbarazzante". In realtà è successo che "la selezione, che avete accuratamente evitato, è arrivata ieri. Due su tre non entreranno, e un esame che elimina il 66% dei candidati non è impossibile, ma è decisamente selettivo". E' la riflessione del virologo Roberto Burioni, che torna sulle accese polemiche che hanno investito gli esami del 'semestre filtro' di Medicina e suggerisce alle famiglie di invitare i figli a studiare.  Secondo l'esperto, docente di Virologia e Microbiologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, per i genitori che si sono lamentati degli esami "i figli sono povere vittime, devastati da tre esami in un pomeriggio (poverini!) e io me li vedo al pronto soccorso che chiedono al paziente di sanguinare meno sennò si stressano e gli viene l'ansia".  "Secondo me la realtà è questa – incalza Burioni – i vostri figli hanno veleggiato per anni in una scuola che voi avete voluto non selettiva (perseguitando ogni insegnante minimamente severo), che non gli ha chiesto di studiare perché l'importante era esprimere la propria personalità, approdando infine a una maturità che tra mille paure ha promosso il 99,98% di loro". Quale dovrebbe essere dunque una reazione costruttiva? "Fateli sfogare per una settimana e poi invitateli a studiare seriamente per il prossimo anno. Dicendogli che non sono più alle elementari e nel mondo vero non basta l'impegno e il sacrificio: ci vuole il risultato", conclude il virologo, precisando che "il discorso non è sulle modalità di selezione a medicina, ma sul livello spaventoso di ignoranza dimostrato dai partecipanti alla selezione". "Trovo le polemiche" sugli esami 'filtro' di Medicina "sterili. Questo è un semestre aperto, i ragazzi sono andati a fare l'esame del primo semestre e non l'hanno passato, evidentemente vuol dire che non erano preparati adeguatamente, che non avevano studiato abbastanza, che non avevano fatto un percorso adeguato come scuole. Non è che si può decidere di fare il medico perché si guardano le serie Tv o perché si vuole andare a fare il chirurgo estetico o perché si vuol guadagnare dei soldi. Ci vuole un percorso. Decidere di fare il medico deve essere una scelta animata da passione, si deve pensare alla programmazione degli studi. E' chiaro che se uno decide pensando che 'siccome quest'anno c'è il semestre aperto quasi quasi io vado e provo', noi di questi medici non ne abbiamo bisogno. Noi abbiamo bisogno di medici impegnati, di aspiranti medici che abbiano scelto la professione perché hanno grande passione, non di medici che non ne hanno voglia o che alla prima difficoltà dicono 'è colpa sua' e non rispettano le regole e i professori". E' l'analisi di Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova e professore ordinario all'università di Genova. "Serve gente – spiega all'Adnkronos Salute – che decide di entrare in un percorso, che decide di fare il medico e sappia che le regole sono molto chiare, e sono quelle di studiare e di essere preparati". Quanto agli esami finiti nel mirino, "i test li ho visti – sottolinea Bassetti – ed io, che ho fatto il liceo classico, avrei potuto tranquillamente rispondere a quelle domande. Qualcuno non ha risposto correttamente al quesito in cui si chiedeva qual è la formula del cloruro di sodio, il sale. C'è dunque qualcuno che vuole pensare di fare il medico e non sa qual è la formula del cloruro di sodio, vogliamo parlarne? Rimango veramente sconcertato. Ma purtroppo viviamo in un Paese dove, se uno non passa un esame, la prima cosa che si fa non è chiedersi perché non l'ha passato. Si dice: 'poverino, i professori cattivi non sono capaci loro'. Usciamo da questo. Basta col dire 'poveri ragazzini'. Con questo continuare a piagnucolare non si alza l'asticella. Secondo me è frutto di un'educazione sbagliata. Quando io prendevo 4 a scuola mio padre mi riprendeva duramente, oggi quando si prende 4 a scuola si va a dire che è colpa del professore".  "Questa è l'Italia e il modo in cui stiamo crescendo i nostri figli – rimarca Bassetti – non è altro che il campanello d'allarme di una società che non accetta più la bocciatura e non accetta più un cattivo voto. E' una società che vuole sempre sentirsi solo dire 'come siete bravi, come siete belli, come siete fighi'. Non va così, però, perché poi la professione e lo studio per diventare medico sono costellati da tante e tante difficoltà. E questi ragazzi non so se saranno in grado di affrontarle, se già alla partenza sono scoraggiati e pronti solo a protestare. Questo non va bene".  L'esperto ribadisce il messaggio anche via social, postando su X una foto in reparto con un gruppo di giovani medici: "Sono sicuro che questi studenti non hanno pensato al modo migliore per copiare al test di ammissione a Medicina. Hanno studiato, si sono impegnati, hanno rispettato le regole, hanno ascoltato le lezioni e rispettato i loro professori. Non credo siano andati a piagnucolare dai loro genitori, a fare le vittime del sistema, o – ancor peggio – a interessare sindacati o partiti politici, che non aspettano altro che avere pretesti per criticare senza proporre alternative. Ogni riferimento a fatti recenti e persone è puramente voluto". 
—cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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