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Apple valuta OpenAI e Anthropic per l’intelligenza artificiale di Siri

(Adnkronos) – Apple sta ancora faticando a rilanciare Siri con capacità avanzate basate su intelligenza artificiale generativa, e per farlo starebbe prendendo in considerazione un’opzione finora impensabile: affidarsi a società esterne. Secondo quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg, l’azienda guidata da Tim Cook ha avviato dei test con modelli linguistici avanzati (LLM) di OpenAI (ChatGPT) e Anthropic (Claude), valutandone le prestazioni su richieste semplici all’interno dei propri ambienti cloud privati. Il progetto “LLM Siri”, ossia l’evoluzione dell’assistente vocale potenziato da AI, ha subito una serie di ritardi, tra cui lo slittamento del lancio inizialmente previsto per marzo. La mancanza di risultati convincenti ha portato Apple a una ristrutturazione interna: Mike Rockwell, in precedenza a capo del team Vision Pro, è stato nominato responsabile della divisione AI e Siri dopo che lo stesso CEO Tim Cook avrebbe perso fiducia nella precedente guida del progetto, John Giannandrea. Il confronto tra modelli linguistici non si limita agli sviluppi interni: oltre a testare Claude e ChatGPT, il team di Rockwell ha preso in considerazione anche Gemini, il modello di Google già integrato nei dispositivi Android e nella linea Pixel. Ma, secondo Bloomberg, è Claude di Anthropic ad aver dato finora i risultati più promettenti. L’interesse di Apple per Claude avviene in un contesto competitivo in cui Google ha stretto accordi con Samsung e Motorola per integrare i suoi modelli AI, mentre Apple avrebbe anche esplorato la possibilità di acquisire Perplexity, startup in rapida crescita nel settore dell’AI conversazionale. Un dettaglio rilevante: durante il keynote della WWDC di giugno, la nuova Siri con intelligenza artificiale non è mai stata mostrata. Un’assenza significativa, spiegata dallo stesso Greg Joswiak (SVP di marketing globale di Apple), che ha ammesso come la tecnologia “non abbia ancora raggiunto i nostri standard di qualità”. Nonostante i test con partner esterni, Apple non ha abbandonato completamente lo sviluppo dei propri modelli linguistici. L’ipotesi di integrare un LLM di terze parti in Siri resta ancora in una fase preliminare e nulla è stato deciso. Ma il quadro è chiaro: Apple si muove con cautela, consapevole di essere in ritardo nella corsa all’intelligenza artificiale generativa, ma decisa a colmare il gap. E questa volta, potrebbe farlo anche chiedendo aiuto alla concorrenza. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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