(Adnkronos) – “Non si può trascurare un aspetto clinicamente prioritario nella gestione dell’attuale quadro clinico del Papa, e cioè l’uso massivo di farmaci antibiotici, pure necessari per contrastare le complicanze batteriche che alla sua patologia polmonare sono evidentemente correlate. D’altro canto, è ben nota la capacità che gli antibiotici hanno di alterare più o meno profondamente il microbiota intestinale, organo strategico per il mantenimento dello stato di salute, tanto più nei soggetti defedati. Gli antibiotici perturbano l’ambiente intestinale compromettendo, con le attività metaboliche e protettive dei batteri ‘buoni’ che lo abitano, le capacità di resistenza dell’organismo alle infezioni opportunistiche”. Lo spiega all’Adnkronos Salute l’immunologo clinico Mauro Minelli, docente di Nutrizione umana e nutraceutica all’Universita Lum. “È quel che accade, per esempio, nelle severe patologie intestinali indotte dal Clostridium difficile. Ed è proprio per questo che, al fine di scongiurare uno dei rischi più immediati ma anche più subdoli e potenzialmente severi, un’integrazione probiotica specificamente impostata sulle attuali condizioni del Pontefice e, dunque, mirata – consiglia Minelli – a ripristinare un equilibrio microbico che il suo stato patologico e le antibioticoterapie possono avere fortemente compromesso, può risultare strumento valido per ricalibrare l’immunomodulazione e contribuire, come tutti vivamente speriamo per Papa Francesco, ad un recupero il più rapido e completo”. (Segue) “In un paziente anziano e con patologia complessa, così come è stata definita la condizione clinica del Santo Padre dai sanitari che lo hanno in cura, è da considerarsi certamente utile adottare un regime alimentare adeguato, che sia soprattutto nutriente e facilmente digeribile – suggerisce – zuppe e brodi leggeri, magari di pollo o verdure, per mantenere idratazione e fornire sali minerali. Frutta e verdura morbida come mele cotte, purea di carote, spinaci lessi, per integrare vitamine e fibre. Proteine facili da digerire, come quelle fornite da uova, pesce, latticini freschi e carne bianca, per il recupero muscolare. Tisane e bevande calde per il sollievo della gola ma anche per supportare, ove possibile, una più generale condizione di benessere. Poca carne rossa, latte e formaggi lavorati, legumi o brassicacee, per evitare affaticamento digestivo”. “Utile sarebbe anche limitare molto cibi glutinati sostituendoli, semmai, con alimenti per loro natura privi di glutine come riso o, ancor meglio, altri cereali sempre deglutinati ma a basso indice glicemico tra i quali certamente il sorgo, ricco di antiossidanti, o la quinoa, completa dal punto di vista proteico e ricca di ferro, oppure il grano saraceno, utili per ridurre stati infiammatori, soprattutto in fase di debilitazione”, conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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