(Adnkronos) – "La sfida globale dell'Alzheimer si trova in una nuova era di speranza per i pazienti, ma queste nuove complessità richiedono strumenti aggiornati, percorsi di reclutamento pazienti omogenei tra le regioni e una governance capace di recepire i progressi scientifici, garantendo al contempo un modello di tenuta economica del sistema con una strategia che superi anche i confini nazionali. Perché è in Europa che vanno cercati i nuovi modelli di sostenibilità economica". Lo ha detto Beatrice Lorenzin, vicepresidente dei senatori del Pd e co-presidente dell'Intergruppo parlamentare Neuroscienze e Alzheimer, in occasione del congresso Alzheimer Europe, in corso a Bologna. Secondo l'Oms – spiega una nota dal meeting – le demenze sono la settima causa di morte nel mondo e in Italia l'Alzheimer è al quarto posto tra le cause di decesso, ma con il progressivo invecchiamento della popolazione, entro il 2050 si stima che il 4% degli italiani sarà affetto da demenze. Per questo è importante rinnovare l'impegno politico e istituzionale sul tema, portandolo al centro delle priorità di ricerca e delle politiche sanitarie, sia in Italia che in Europa. "Negli ultimi mesi – ha sottolineato Lorenzin – sono arrivate nuove opportunità di cura in grado di ridurre, in alcune coorti specifiche di pazienti, il declino cognitivo. Per questo il reclutamento dei pazienti sarà il vero nodo da sciogliere. In questo quadro svolgeranno un ruolo chiave le associazioni pazienti e dovere delle istituzioni sarà proprio quello di ascoltarle. Solo così si potranno prendere decisioni consapevoli e concrete di salute pubblica. Ovvio che tutto ciò richiede un'organizzazione multidisciplinare complessa, una pianificazione nazionale e regionale, sempre in raccordo con le associazioni pazienti. Questa sfida di salute pubblica abbiamo il dovere di vincerla e ci riusciremo solo se metteremo in campo un'azione sinergia tra decisori politici, comunità scientifica e associazione pazienti". Un recente studio pubblicato su 'The Lancet' evidenzia come, sebbene stiano emergendo nuove terapie per la malattia di Alzheimer con livelli di rilevanza clinica, efficacia, sicurezza e costo-efficacia paragonabili ai trattamenti per il cancro, la sclerosi multipla e l'artrite reumatoide, le persone affette da Alzheimer non hanno ancora un accesso equo alle opzioni terapeutiche innovative. Questo riflette una disparità più ampia nel modo in cui l'innovazione viene resa disponibile tra le diverse malattie nel contesto della medicina personalizzata moderna, osservano gli esperti a congresso. "L'Italia è stata pioniera nell'affrontare la sfida dell'Alzheimer – ha ricordato Lorenzin – Già nel 2014, durante il mio mandato da ministro, abbiamo predisposto il primo Piano nazionale demenze (Pnd), e finanziato il progetto Interceptor che aveva come obiettivo quello di migliorare il sistema di reclutamento dei pazienti concentrandosi sulla diagnosi precoce. Negli ultimi anni è stato istituito il Tavolo per il monitoraggio e l'implementazione del Piano e il primo Fondo per l'Alzheimer e le demenze. Anche grazie al lavoro dell'Intergruppo, il Fondo è stato rinnovato ed è triplicato passando da a 4,9 milioni per il 2024 a 15 milioni per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Oggi, a 10 anni dal primo Piano nazionale per le demenze, gli sforzi nazionali si devono concentrare nel rendere il sistema pronto a far fronte le nuove sfide che il progresso scientifico ci pone davanti. L'Italia – è l'appello dell'ex ministro della Salute – può e deve farsi guida e promotore a livello sovranazionale di un Piano europeo per l'Alzheimer e le demenze con finanziamenti chiari e tempi di attuazione definiti, poiché questa sfida globale di salute pubblica richiede uno sforzo integrato e trasversale che travalica i confini nazionali". "Dobbiamo continuare a credere in un modello di governance condiviso, da mettere a disposizione di altri Paesi affinché si sviluppi una collaborazione virtuosa che porti alla realizzazione di un Piano europeo per l'Alzheimer e le demenze. La collaborazione nazionale e internazionale è un elemento essenziale per rafforzare la prontezza del sistema sanitario e per costruire politiche pubbliche più vicine alle persone che garantiscano risposte certe e concrete. Per questo – ha concluso Lorenzin – come Intergruppo parlamentare abbiamo presentato una mozione per impegnare il Governo sia ad aggiornare la governance dell'Alzheimer sia a farsi promotore di un Piano europeo per l'Alzheimer e le demenze. Dobbiamo affrontare l'Alzheimer come abbiamo già fatto in altre aree terapeutiche: con coraggio, investimenti e politiche lungimiranti".
—[email protected] (Web Info)
Alzheimer, Lorenzin (Pd): “Italia guidi strategia europea per nuova governance”
