(Adnkronos) – Una presunta persecuzione in atto da ben 23 mesi e tutt'ora in corso. È questa l'accusa che il pubblico ministero di Monza Alessio Rinaldi contesta a due note attiviste femministe Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte e alla scrittrice esperta di relazioni internazionali Benedetta Sabene. Nell'atto di chiusura delle indagini per atti persecutori, alle tre indagate vengono contestate "condotte reiterate" contro un ragazzo e una ragazza che avrebbero cagionato loro "un grave stato d'ansia, ingenerando un fondato timore per la propria incolumità e costringendoli ad alterare le proprie abitudini di vita, mettendo in atto una campagna denigratoria e offensiva nei loro confronti tesa a ledere e screditare il loro operato mediante chat pubbliche" su Instagram. Chat nelle quali – si legge nel capo di imputazione – "accusavano il primo di essere un 'abuser' e un 'manipolatore' e la seconda di essere capogruppo di soggetti adepti omofobi, misogini, transfobici e altro dediti alla diffusione di materiale a contenuto sessuale". Episodi aggravati dall'uso di strumenti informatici e telematici, commessi "da dicembre 2023 e tutt'ora in corso". Le indagate ora hanno venti giorni di tempo per presentare memorie o farsi interrogare dal magistrato prima di un'eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
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Accusate di stalking tre femministe: Carlotta Vagnoli, Valeria Fonte e Benedetta Sabene rischiano il processo


