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Fecondazione, Ivi: “Apre a Roma centro Pma tecnologicamente più avanzato in Italia”

(Adnkronos) – Un percorso di fecondazione assistita non è soltanto un insieme di procedure mediche, ma è un viaggio emotivo, fatto di speranze e scelte difficili. Migliaia di coppie ogni anno si rivolgono a queste tecniche per superare difficoltà legate all'infertilità, fenomeno sempre più diffuso. Per andare incontro a una domanda sempre crescente nel nostro Paese e soprattutto nel Lazio – dove si svolge il 14,3% dei cicli procreazione medicalmente assistita (Pma) di II e III livello in Italia – apre nel cuore di Roma, in via Giovanni Maria Lancisi 27, la nuova sede della clinica Ivi con un polo dedicato alla Pma descritto come "il più tecnologicamente avanzato d'Italia". Ivi – ricorda una nota – fa parte di Ivirma Global, il più grande gruppo internazionale dedicato alla procreazione medicalmente assistita, che conta 190 cliniche distribuite in 15 Paesi e che nel solo 2023 ha effettuato oltre 150mila trattamenti. "Dopo 10 anni di presenza in Italia e 4 anni di piena operatività con trattamenti di secondo e terzo livello nella sede del Casilino – afferma Antonio Pellicer, fondatore di Ivi, quarto scienziato più prolifico al mondo nella classifica dei migliori ricercatori di ostetricia, ginecologia e biologia riproduttiva – abbiamo voluto realizzare un progetto ambizioso: una clinica interamente costruita attorno al paziente, capace di accogliere quasi il doppio delle persone rispetto a prima e dotata delle più moderne tecnologie, senza eguali nel panorama nazionale". Dal 2021 al 2024 – riporta la nota – i centri Ivi in Italia hanno seguito oltre 4.300 coppie, portando alla nascita di più di 2.600 bambini. Due coppie su 3 hanno potuto realizzare il proprio sogno di genitorialità. Un dato particolarmente significativo riguarda la sicurezza: la quasi totalità delle nascite è avvenuta da parti singoli, con un'incidenza di gemellarità inferiore all'1%. In forte crescita anche la preservazione della fertilità, aumentata di quasi il 200% tra il 2021 e il 2024, con un ulteriore incremento stimato entro il 2025. Nella nuova clinica Ivi a Roma, tutti gli spazi sono stati progettati per rendere l'esperienza più umana, più intima, meno 'ospedalizzata', dalle stanze per la degenza alle sale transfer, con ambienti ampi, riservati e separati per ogni fase del trattamento, progettate, arredate e allestite per creare un ambiente che trasmetta tranquillità e fiducia, favorendo il benessere psicologico oltre a quello fisico. Ma soprattutto è stato dato spazio a quelle nuove tecnologie che stanno trasformando radicalmente il panorama della Pma. "Ogni progresso in questo ambito – sottolinea Francesco Gebbia, direttore di Ivi Roma – non ha significato soltanto un incremento delle probabilità di successo per i pazienti, ma anche una riduzione dei rischi per la salute della donna e del nascituro. Abbiamo reso la sede di Roma la clinica tecnologicamente più avanzata d'Italia, dotandola di un laboratorio progettato per evitare qualunque interferenza o sovrapposizione tra le attività".  "Ovociti, spermatozoi ed embrioni – illustra Gebbia – sono protetti fin dal primo istante grazie a un sistema di monitoraggio continuo e capillare che controlla, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, tutti i parametri ambientali critici: temperatura, umidità e qualità dell'aria filtrata. La clinica Ivi di Roma rappresenta l'unica struttura in Italia a disporre di un sistema di controllo così evoluto, in grado di segnalare immediatamente al personale tecnico e biologico anche le più piccole deviazioni, assicurando un ambiente sempre ottimale per la coltura e la conservazione degli embrioni. E' importante ricordare che la tecnologia non può modificare il potenziale intrinseco di ciascun embrione, determinato dalla sua unicità biologica, ma può svolgere un ruolo decisivo nel preservarne al massimo l'integrità, evitando che tale potenziale venga compromesso lungo il percorso". La clinica Ivi di Roma – si legge nella nota – è anche la prima clinica d'Italia dotata di cappe chiuse, un sistema che permette di avere un ambiente controllato per proteggere i gameti e gli embrioni da contaminazioni esterne e garantire condizioni ottimali per il loro sviluppo. E' inoltre presente un alto numero di incubatori per supportare la coltura delle blastocisti, e tutto è collegato ad un Sistema Witness con chip Rfid e braccialetti in modo da tracciare digitalmente, in sicurezza e real time, tutte le fasi della procedura. Ogni paziente ha un incubatore dedicato a camera singola: l'embrione cresce in un ambiente controllato, senza interferenze da altri processi. Anche il sistema diagnostico per il liquido seminale è completamente automatizzato e le sale per la crioconservazione sono di ultimissima generazione, caratterizzate da criocontenitori con riempimento automatico di azoto liquido, monitorati costantemente: più sicurezza, meno margini d'errore umano. A disposizione inoltre EmbryoScope™, un incubatore che permette di facilitare la selezione embrionaria, grazie all'utilizzo della tecnologia time-lapse e di uno speciale algoritmo per prevedere se un embrione potrà portare a una gravidanza e ridurre i trasferimenti embrionali necessari per ottenere un bambino che nasce rispetto all'utilizzo di tecniche di coltura e selezione convenzionali. Ancora, per la preservazione della fertilità è possibile sottoporsi al trattamento 'Preserva Ai', il primo trattamento di preservazione della fertilità con un innovativo software con intelligenza artificiale integrato, in grado di fornire alla paziente un report personalizzato sulla qualità dei gameti crioconservati e sulle probabilità di gravidanza future.  "Con la nuova sede – continua Gebbia – abbiamo voluto dare piena espressione al metodo Ivi: un approccio che integra innovazione scientifica, sicurezza tecnologica e centralità della persona. Il nostro obiettivo è stato quello di creare una clinica in cui gli embrioni abbiano la migliore possibilità di trasformarsi in vita. Il loro potenziale biologico non può essere modificato, ma possiamo fare in modo che non venga mai compromesso, garantendo condizioni ottimali in ogni fase del percorso". Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss) – riporta Ivi – negli ultimi vent'anni in Italia il numero di cicli di trattamento con Pma, così come i tassi di gravidanza, sono aumentati in maniera esponenziale e ad oggi oltre 217mila bambini sono nati grazie a queste tecniche. A fronte di un calo intramontabile della natalità (-2,6% nel 2024 secondo i dati Istat), si è assistito ad un aumento di cicli di Pma avviati. Se infatti oggi l'infertilità è un problema che accomuna il 15% delle coppie, è altrettanto vero che, secondo l'ultimo report dell'Iss, le procedure di Pma hanno portato nel 2022 alla nascita di 16.718 bambini (12.913 con gameti della coppia + 3.805 con gameti donati), ovvero il 4,3% di tutti i nati in Italia di quell'anno, testimonianza del forte contributo alla demografia del Paese. Sono stati eseguiti 109.755 cicli di Pma sia di II e III livello – che comprendono Fivet (fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni in utero), Icsi (fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma), Fer (fecondazione con utilizzo di embrioni crioconservati) e Fò (fecondazione con impiego di ovociti crioconservati) – sia di I livello, tecnica meno complessa (inseminazione intrauterina, Iui). Inoltre, si registra un aumento delle coppie trattate che sono state 87.192 (+1.102), dei cicli di trattamento effettuati con tecniche di Pma e dei bambini nati dall'applicazione di queste tecniche. Aumentano anche i cicli con donazione di gameti che, complessivamente per le tecniche di I, II e III livello, si attestano a 15.131 cicli rappresentando il 13,8% dei cicli totali. Resta elevata l'età media delle donne che si sottopongono a tecniche senza donazione di gameti con cicli a fresco: 37 anni, valore superiore alla media europea (pari a 35 anni European Ivf Monitoring – Eim dati 2019). Anche nei cicli di Pma con donazione di gameti l’età della donna è particolarmente elevata. In particolare, il 2022 ha visto il Lazio registrare un incremento notevole di nascite da cicli di Pma: subito dopo la Lombardia, il Lazio è al secondo posto per numero di cicli totali di II e III livello eseguiti in Italia (13.730, che corrispondono al 14,3% su base nazionale). Dal 2016 al 2022 il numero di coppie trattate con tecniche di II e III livello è aumentato del 63% (da 6.706 a 10.949). Nel Lazio, in 6 anni sono raddoppiati i nati vivi. "L'evoluzione della domanda va di pari passo con quella della nostra società, e non può essere sottovalutata – conclude Pellicer – Fin dalla sua fondazione, nel 1990, il gruppo Ivi ha contribuito a scrivere la storia della Pma, in Italia e a livello internazionale, facendo della ricerca scientifica il proprio tratto distintivo. L'apertura di questo nuovo polo d'eccellenza nel cuore di Roma rappresenta un ulteriore traguardo, con la garanzia per i pazienti di essere seguiti da un'équipe medica altamente specializzata all'interno della più grande e tecnologicamente avanzata clinica di Pma del Paese". —[email protected] (Web Info)

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