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A Cortina d’Ampezzo il fascino dell’oro nella mostra in ‘….Tutto ciò che luccica’

(Adnkronos) – Una mostra che esplora il fascino della superficie, il richiamo dell'oro e ciò che rappresenta nella storia dell’arte. Un modo per fare dialogare 16 tra pittori e scultori con il fascino del metallo più prezioso. E' '…Tutto ciò che luccica', l'esposizione allestita nella Galleria d’Arte Contini di Cortina d'Ampezzo fino al 7 settembre in piazza Silvestro Franceschi. Nel Medioevo, Cimabue e Giotto usavano l'oro come spazio divino e senza tempo. Nel Quattrocento, i fiamminghi come Van Eyck lo integravano per esaltare luce e dettagli, fondendo realismo e sacro. Tra Otto e Novecento, Klimt lo trasforma in ornamento, riprendendo l’eredità bizantina in chiave modernista. A partire quindi dal modo in cui l'oro è stato usato nelle diverse epoche, gli artisti in mostra, ciascuno attraverso il proprio linguaggio e la propria visione del reale, riutilizzano il simbolismo e la matericità dell’oro, reinterpretandolo in chiave contemporanea. "Questa mostra – racconta il curatore Leonardo Contini – è un'indagine stratificata sul concetto di preziosità mettendo in discussione l'associazione automatica tra valore e materia. Pittura, scultura e gioiello convivono in un gioco di riflessi e rimandi, lungi dal proporre un'adesione univoca al 'bello' o al 'lusso'. Gli artisti coinvolti interpretano così l'oro come segno, citazione e memoria, evocandone la luce e l'illusione senza mai cedere all'ornamento fino a sé stesso". In questa chiave, mettendo in discussione l’associazione tradizionale tra valore e materia, gli artisti suggeriscono una rilettura critica del concetto di preziosità. Un lavoro svolto da Manolo Valdés, Igor Mitoraj, Pablo Atchugarry, Park Eun Sun, Robert Indiana, Rachel Libeskind, Desire Obtain Cherish e Lee Kyung Hee, accanto a figure di spicco del panorama italiano quali Mario Arlati, Virgilio Guidi, Giuseppe Maraniello, Carla Tolomeo, Paolo Vegas, Andrea Valleri, Riccardo Contini, in arte ES, e Marco Adamo. L’estetica dell’oro, esplicita o solo evocata, è il pretesto per esplorare forme, materiali e significati. La vera ricchezza risiede nel gesto creativo dell’artista, capace di trasformare forme in espressioni di significato profondo. Il percorso espositivo propone una riflessione sull’apparenza intesa come forma di linguaggio e sull’ironia come chiave per interrogarsi su ciò che oggi definiamo prezioso, sottolineando come il valore dell’opera emerga soprattutto dall’atto artistico e dalla sua capacità di suscitare emozioni e riflessioni. —[email protected] (Web Info)

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